Blog di un commerciante della città di Fabriano
Tra i gruppi bancari italiani più influenti troviamo sicuramente la Banca Carige S.p.A. , meglio conosciuta come Carige, questo istituto bancario dispone di 503 sportelli bancari in Italia e 1 milione di clienti, i servizi che Carige offre a questi clienti sono molti e vanno dai servizi bancari fino ad arrivare ai servizi assicurativi.
La storia di Carige inizia nel 1483 quando Angelo da Chivasso fondò in liguria il monte di pietà, quello che secoli dopo sarebbe diventato Carige.
Nel 1846 la Cassa di risparmio unì a sé il monte pietà e divenne cosi la Cassa di risparmio di Genova e Imperia un secolo più tardi.
La fondazione Carige venne invece fondata nel 1991 a causa della legge Amato.
L’esame delle caratteristiche del gruppo Carige e delle aziende concorrenti sono due attività molto importanti quando si vuole esaminare al meglio se un azione vale l’acquisto o meno. In particolare le aziende concorrenti di Carige sono quasi tutte aziende di natura bancaria concentrate in Italia poiché le attività di Carige sono ancora principalmente concentrate in Italia. Proviamo quindi a descrivervi quelle che secondo noi sono le concorrenti più forti di tutta Italia nei confronti della Banca Carige.
Il principale concorrente di questa azienda è unicredit in quanto istituto bancario maggiore in Italia, Unicredit è un azione continuamente in salita e la sua capitalizzazione borsistica si aggira intorno ai 34.424 milioni di euro, inoltre Unicredit ha diffuso i suoi sportelli anche in molti altri paesi. Altro concorrente degno di nota, con i suoi 12 milioni di clienti è Intesa Sanpaolo. Ci siamo già soffermati a dire come i concorrenti principali di Carige provengano da territorio nostrano, comunque i concorrenti provenienti dall’estero non mancano, uno di questi è il francese Crédit Agricole.
Di seguito andiamo ad illustrarvi le principali alleanze stipulate da Carige:
Una delle partnership più importanti e degne di nota effettuate da Carige non può non mancare l’accordo del 2006 con la Caisse nationale des Caisses d’ épargne. Il patto stipulato dai due prevede l’istituzione di una joint-venture con l’obiettivo di istituire crediti di consumo per i clienti delle due banche.
Un’altra joint-venture è stata creata da Carige a seguito della sua unione con l’istituto di IBM nel 2018, gli obiettivi della joint creata in questo partnetariato è quella di fornire a Carige un conto di 430 milioni di euro da poter spendere in lavori di ricerca e sviluppo della tecnologia.
Come già illustrato per riuscire a prevedere al meglio i movimenti in borsa del titolo è importante scavare a fondo riguardo lo stesso titolo per arrivare a saper i punti deboli di questa azione per capire in che occasioni sarebbe meglio lasciar stare qualsiasi tipo di investimento, e i punti di forza per poter invece osservare le caratteristiche che hanno permesso, permettono e permetteranno a Carige di crescere cosi tanto. Se vuoi sapere altro su Carige, allora guarda qua.
Andando ad analizzare i punti positivi non può non venire in mente come Carige nella sua storia abbia sempre cercato di migliorarsi fornendo dei servizi sempre più numerosi e sempre più variegati, ciò comporta un aumento dei clienti che sempre più vengono accolti dalle numerose possibilita che Carige possiede.
Abbiamo appena scoperto i diversi vantaggi di cui dispone il gruppo Carige e quindi altrettanti elementi suscettibili di sostenere al rialzo la quotazione in Borsa del suo valore. Tuttavia, prima di una qualsiasi presa di posizione in questa direzione dovete ovviamente anche scoprire quali siano le debolezze di questa azienda e confrontarle alle forze. È quanto vi proponiamo ora tramite un riepilogo degli elementi negativi di Carige ovvero gli elementi che possono innescare una tendenza al ribasso o rallentare una tendenza rialzista.
Passando invece ai punti deboli non può non venire in mente come la crisi bancaria del 2006 e la crisi italiana del 2008 abbiano contribuito a minare le caratteristiche di Carige che nei tempi di crisi ha sempre dovuto provare a contrastare le crisi interne dovute alla difficoltà di vendere prodotti assicurativi e un conseguente calo degli introiti.